Casa degli Atellani. Courtesy by Fondazione Portaluppi

mercoledì 30 giugno 2010

Recensione del giorno

Acciaio
di Silvia Avallone

Rizzoli, Milano, 2010 - 357 pagine; 18 euro


Una storia dura, luccicante, duttile proprio come l’acciaio. L’amicizia tra le tredicenni Anna e Francesca è la chiave con la quale Silvia Avallone ci fa entrare nel microcosmo di via Stalingrado a Piombino: una brutta periferia fatta di casermoni, violenza domestica, afa e puzza che fa da sfondo a questo racconto di formazione. I personaggi prendono vita a poco a poco intrecciando le loro esistenze a quella della Lucchini, l’immensa e immobile fabbrica che domina i loro orizzonti e condiziona i loro sogni sbuffando neri fumi dalla bocca di Afo 4. Qui tutto è una brutta copia del mondo: c’è la spiaggia ma è una discarica, c’è il mare ma puzza, ci sono le canzoni ma arrivano storpiate dalle casse di un vecchio stereo e anche i gattini sono storpi. La fuga è possibile ma il prezzo da pagare è alto. Si scende a patti con tutto: prostituzione, malavita, rapine e solitudine. Quando si sentirà l’odore di libertà, questo avrà il profumo dell’isola d’Elba. Da leggere. (p.f.)



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