di Mattia Bernardo Bagnoli
Fazi editore, Roma, 2009 - 300 pagine; 17,50 euro.
Bologna: città di notabili e studenti, di ovattate agiatezze e vite bohémienne che ruotano attorno all’università. A scuotere questo placido equilibrio, la mano di un assassino che inizia a far strage all’interno della comunità di punkabbestia. Unici indizi la tipologia fissa delle vittime e il veleno con cui queste vengono uccise. Mentre si fa strada l’inquietante ipotesi di un serial killer, il commissario Antonio Aiello, cui è affidata l’indagine, è costretto a chiedere aiuto a Cornelio Corvo, giovane e geniale professore di criminologia. Soltanto lui riuscirà a leggere nella mente dell’assassino, individuando nel caos della follia un luminoso filo di logica e coerenza. I delitti sembrano infatti tracciare un diagramma esoterico che ha i suoi vertici in alcuni dei monumenti simbolo di Bologna, e il cui significato affonda nella memoria più remota della città, in un sapere antico custodito dall’ordine dei Maestri Muratori. Man mano che il misterioso disegno si svela ai suoi occhi, Corvo precipita nel gorgo di un’indagine da cui riemergono non solo le ombre più segrete di una città, ma i fantasmi del suo personale doloroso passato, che ha voluto seppellire rifugiandosi in un’esistenza solitaria e consacrata ai piaceri estetici più raffinati, all’insegna di un narcotizzante ideale di bellezza in cui affogare i ricordi di una madre scomparsa troppo presto, i sogni infranti, la figura gelida e oppressiva del padre, anch’egli morto anni prima per mano di un misterioso assassino. Mattia Bernardo Bagnoli confeziona il suo personalissimo omaggio a Bologna la grassa, senza fare sconti, con un thriller che scava in modo spietato sotto la coltre di rilassato benessere del capoluogo emiliano e che svela le insofferenze e gli squilibri celati dietro la compiaciuta immagine di città dotta e “a misura d’uomo”.
Nessun commento:
Posta un commento