La musica liberata
di Luca Castelli
Arcana, Roma, 2009 - 284 pagine; 16,50 euro
Un’opinione diffusa fra gli appassionati che si ricordano quando acquistavano gli ellepì è che, nel terzo millennio, la loro situazione sia peggiorata. Sbagliato. E’ vero, sta nascendo un mondo senza negozi di dischi, ma in compenso c’è in giro molta più musica, ed è persino più facile ascoltarla e poi comprarla. Negli ultimi dieci anni l’avvento del Web 2.0 ha modificato rapidissimamente e in senso democratico il mondo della musica, in genere a danno di un’industria discografica gnucca e ostile, troppo lenta a recepire le novità. “Per le major, l’avvento di Internet rappresentò la materializzazione del peggiore incubo.” Da Napster a MySpace e oltre, una vera e propria rivoluzione, che questo libro racconta come un romanzo. Tranquilli, non manca nemmeno un po’ di sana nostalgia per gli ellepì, che tra l’altro stanno ritornando in auge. Il solo problema è che parla troppo dei Radiohead.
mercoledì 7 ottobre 2009
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