Casa degli Atellani. Courtesy by Fondazione Portaluppi

lunedì 5 ottobre 2009

Recensione del giorno

Gran Balli dell'Ottocento
Da Via col vento al Gattopardo
di Nino Graziano Luca
Armando Curcio Editore, Roma, 2009 - 224 pagine; 32 euro

Un libro di tradizione. Un racconto storico e di costume intorno al fenomeno che ha animato i saloni di patrizi palazzi e i giardini di reali dimore: il Gran Ballo!
Non solo feste danzanti e sollazzi per aristocratici, i Gran Balli erano la perfetta rappresentazione dell’effimero bisogno di apparire galanti protagonisti della mondanità. Dunque la moda, ma anche l’esercizio fisico e le potenzialità espressive del corpo, senza mai dimenticare che la disciplina dei Balli costringeva i partecipanti a ben conoscere il repertorio di danza. Un’opportunità per gli aristocratici di esaltare il loro gusto e loro infinita classe esibendosi in disinvolte posture, sempre nella correttezza delle posizioni e delle figure, ondeggiando con grazia dalle regole di coreutica a quelle di etichetta.
Sul finire del secolo, con l’affermarsi del mondo borghese, i luoghi deputati al Ballo si moltiplicano: dai saloni alle sale per il music-hall, dai grandi circhi ai piccoli teatri. E con la moltiplicazione degli spazi si aprono le porte a nuove danze: il Walzer, la Mazurka, la Polka e le Quadriglie.
E mentre noi leggiamo, Johann Strauss jr. ci accompagna Sul bel Danubio blu e Giovan Battista Rossi, attraverso il Manualetto dei balli di società, ricorda al padrone di casa che “l’intervento proporzionato del gentile sesso rende mai sempre la festa più gaia e più animata”.

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