La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo
di Audrey Niffenegger
Mondadori, Milano, 2008 - 500 pagine; 9,50 euro.
Lo so che è un libro del 2003, già pubblicato in due diverse edizioni tascabili e dal quale hanno tratto un film del quale è già edito il DVD. Un film con un altro titolo, che non ho visto e temo sia inguardabile (cose che succedono, quando un progetto passa dalle mani di David Fincher e Gus Van Sant a quelle di un qualunque Robert Schwentke ). Insomma è un libro anziano, ma può darsi che io non sia il solo cui era sfuggito. Il succo è questo: l'amore eterno (è il caso di dirlo) fra una donna consapevole e un uomo affetto da crono-alterazione. Un uomo cui, fuori controllo, capita di scomparire e viaggiare nel tempo. Un uomo che sta parlando con voi nel presente e di botto scompare, per incontrarvi quando avevate dieci anni, o peggio tra dieci anni. Mentre voi state lì, con il cerino in mano, in attesa, nella speranza che dove è finito non gli succeda qualcosa di brutto. Sono viaggi brevi e inaffidabili, dove l'uomo parla e assiste senza interferire sul destino delle vicende umane. L'autrice è una che, di fronte alla pioggia, s'attarda a descrivere ogni singola goccia per colore, forma e sensazione: di regola è un pacco, ma in questo caso aiuta il clima e accompagna il libro vicinissimo alla quotidianità e lontano da quel brutto affare che chiamano fantasy romantico (il terreno di gioco dove hanno voluto incastrarlo; sempre parlando di cinema, lontano da Ritorno al futuro e vicino a Ghost o al Fantasma e la signora Muir). Anche in un regime da salotto, le possibilità offerte dallo spunto sono tante e l'autrice non se ne lascia sfuggire una. E' il vostro libro, se siete appassionati di vite parallele e possibili oltre la meschina vostra. Con un pregio assoluto, vista la materia trattata: NON è un libro new age. In sottofinale inciampa: ma chi non inciampa, in sottofinale? (il.P.)
lunedì 6 settembre 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento