L'arte di correre
di Murakami Haruki
Einaudi, Torino, 2009 – 162 pagine; 18 euro
Murakami Haruki parla di sé: talenti e fatiche di un grande romanziere giapponese. Racconta la sofferenza fisica, lo sforzo atletico alimentato dalla determinazione che arricchisce l’uomo e genera l’atleta, ma non quello che corre nel parco e neanche quello ossessionato dalla competizione e quindi irrimediabilmente macchiato dal bisogno di primeggiare, bensì il faticatore appassionato. Colui che corre per conoscere e recuperare le sensazioni corporali legate alla sofferenza muscolare. C’è il bisogno di eliminare le tossine, accumulate nell’atto di scrittura, purificare il corpo e ringiovanire lo spirito, insomma consumare una fatica agonistica necessaria per rinvigorire la creazione letteraria. Perché Murakami è uno scrittore, un animo sensibile e un podista da maratona. E poi troviamo la condivisione dell’esperienza della corsa, le amicizie nate e consumate al 30esimo kilometro, gli esercizi di respirazione, i momenti di sconforto e le esaltazioni in vista dei traguardi. E poi la musica, come sempre nei suoi libri. E Marukami resta lì, pronto a presentare le mille pagine di 1Q84, perché lui scrive quattro ore al mattino e poi, nel pomeriggio corre dieci chilometri.
Fine: 42km e 195m.
mercoledì 4 novembre 2009
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