La soavissima discordia dell'amore
di Stefania Bertola
Salani, Milano, 2009 - 290 pagine, 15 euro
Si potrebbe dire che il nuovo romanzo di Stefania Bertola è come tutti gli altri. E non le si farebbe torto, anzi. Infatti anche in La soavissima discordia dell’amore si ritrova quella specie di funambolico barcamenarsi dei suoi personaggi (“personagge” sarebbe più appropriato) sulle insidie della vita adulta - così come sulle banalità della vita quotidiana - tirandosene fuori brillantemente. Questa volta tocca a Agnese, Margherita, Teresa, Emilia... alle prese con quasi-mariti abbandonati all’altare, con genitori invadenti, con un’improbabile compagnia teatrale, con inquilini abusivi – e se ne trovi uno nel tuo appartamento quando torni dalla Cina (da sola perché lui si è sposato due sorelle cinesi), converrete che è piuttosto dura... E anche stavolta la Bertola sa raccontare situazioni paradossali con personaggi normali, inventarsi una trama semplice e intrecciarla con altre altrettanto semplici, cosicché tutto si ingarbuglia, ma alla fine tutto è bene ciò che finisce bene (cito Shakespeare per mettermi alla pari col titolo del libro, ché si tratta di un suo verso), Soprattutto perché non manca l’ironia e la risata. Liberatoria e intelligente: chi ha detto che per esserlo si debba essere anche musone? (s.b.)
martedì 23 giugno 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento