Cadorna non è una fermata
di Alessandra Giordano
Viennepierre, Milano, 2009 - 137 pagine; 20 euro
L’esordio in narrativa di Alessandra Giordano è dedicato alla città di Milano, anzi, alla Metropolitana Milanese: MM1 rosso vestita. Un’eterogenea esposizione di umanità sotterranea, ma non solo. Processioni da Bisceglie a Sesto Marelli, dalla periferia ovest fino alla Stalingrado d’Italia, quadri per un’analisi sociologica della metropoli, tra ironia e amarezza. Gente che legge Calvino, coppiette che limonano e che teneramente condividono le cuffiette dell’iPod, annoiati con gli occhi sugli annunci pubblicitari di Tullio De Piscopo e della sua leggendaria scuola di batteria, peruviani che regalano giornali e cingalesi che vendono ombrelli. Momenti metropolitani in ottanta pagine seguiti da nove interviste tra Milano sopra e Milano sotto. Emilia Lodigiani, editore di Iperborea, racconta che Henrik Ibsen è un entusiasta del Duomo e della sua verticalità; Valeria Cavalli (Quelli di Grock) descrive i rossi tramonti di Melchiorre Gioia, riflessi sul palazzo dell’INPS. E Sergio Escobar parla della sua tratta personale, da Famagosta a Lanza, proponendo un nuovo nome per la fermata d’arrivo: Piccolo Acquario.
lunedì 15 febbraio 2010
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