Prove di felicità a Roma Est
di Roan Johnson
Einaudi, Torino, 2010 - 166 pagine; 16,50 euro
Non è certo un’idea nuova e mai sfruttata, il memoir di un postadolescente sfigato (“per convinzione”, non per natura). In agguato già stanno molti argomenti di simpatica connivenza, e una ragazza come Samia, la marocchina occidentalizzata ribelle di cui detto postadolescente si innamora, farebbe (fa) girare la testa a tanti. Allora si vanno a indagare gli argomenti di distinzione. In ordine sparso: il libro racconta un trancio di vita di Lorenzo, venuto a Roma fuori tempo massimo a fare il triennio in un diplomificio. Di giorno studia e prende ripetizioni da un fobico; di sera consegna pizze in Vespa per la bottega precaria dove Samia prende le ordinazioni. Capitoli brevi che non danno mai il tempo di annoiarsi, dialoghi non di maniera, descrizioni rapide di eventi condivisibili, nessuna lezione didascalica, personaggi simpatici - tutti, anche i cattivi (che non ci sono). In mezzo a tanti libri gonfi di presunzione, un romanzo breve che ti lascia malinconico e di buon umore. (il.p.)
venerdì 23 aprile 2010
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