Casa degli Atellani. Courtesy by Fondazione Portaluppi

mercoledì 23 marzo 2011

Recensione del giorno

Moonlight mile
di Dennis Lehane
Edizioni Piemme, Milano, 2011 - 333 pagine; 17 euro

Ci eravamo abituati troppo bene. Con Mystic River, Shutter Island e Quello era l’anno, Lehne aveva creato delle storie avvincenti e non banali che, pur appartenendo al genere giallo, sfioravano lo psico dramma e lo storico mescolando in continuazione registri differenti. Con questo ultimo romanzo, l’autore torna ai suoi personaggi degli inizi, Patrick Kenzie ed Angela Gennaro, la coppia di detective protagonisti dei suoi primi lavori.
Moonlight mile si pone come un sequel de La casa buia (libro dal quale Ben Affleck ha tratto il film Gone baby Gone): a distanza di anni Angela e Patrick tornano sulle tracce di Amanda, la bambina rapita nel primo romanzo qui è coinvolta in un traffico di ragazzine dall’est. Sarà per l’idea del sequel che per chi ha letto il libro da cui si parte è già forzata, sarà perché non ne possiamo più di investigatori hacker, sarà perché la scrittura non coinvolge ma, alla fine, questa storia non decolla. E un po’ ti dispiace perché sai che questo autore può fare di più. (pf)


Lehane parla di Moonlight mile

lunedì 14 marzo 2011