Casa degli Atellani. Courtesy by Fondazione Portaluppi

martedì 22 febbraio 2011

Recensione del giorno

Il Petalo Cremisi e il bianco
di Michael Faber
Einaudi, Torino, 2003 - 985 pagine; 18 euro

L'inizio del libro scorre lentamente ma Faber a poco a poco riesce a rapire il lettore pagina dopo pagina grazie alle descrizioni dettagliate del periodo vittoriano, talmente precise e ben scritte che il lettore viene catapultato in un' altra epoca e riesce a toccare ogni particolare con mano. La storia di Sugar non è quella della solita prostituta di lusso ma quella di una donna scaltra, intelligente, con delle qualità che vengono palesate sin dall'inizio nelle sue intenzioni di scrivere un romanzo...sogno che per una donna del suo tempo può apparire al quanto irrealizzabile. E così come il lettore rimane affascinato da Sugar inizia pagina dopo pagina ad odiare William Rackam che inizialmente la affranca da un destino di povertà ma poi la abbandona psicologicamente in modo spregevole. Sembra strano che il suo protettore diventi per lei l'uomo che la delude e la porta - da donna forte e tenace come è lei - a prendere una decisione estrema che cambierà il corso della vita di William.
Ma bisogna assaporarlo questo lungo romanzo, lasciare che i protagonisti entrino nella vostra pelle fino a pensare di andare a prendere un té da loro nella Londra vittoriana.
Se all'inizio siete tentati di abbandonarlo alla fine non ve ne potrete più liberare....e Sugar rimarrà un personaggio, un classico al pari quasi di Moll Flanders. La psicologia dei personaggi viene sottilmente descritta e il lettore si emoziona con loro come se fosse lì dietro un tendaggio d'epoca a spiarli....lì, nell'esigua stanzetta di Sugar dove accetta di vivere pur di stare sotto lo stesso tetto di William e dove si affeziona alla figlia di William a cui fa da governante e alla moglie di William di cui forse è la sola a capire la pazzia.
Alla fine vi chiederete dove è andata Sugar, dove sia fuggita.....ma forse è proprio il finale, che lascia il lettore con un punto interrogativo, che fa sì che ognuno si crei la propria versione dei fatti che seguono il petalo cremisi, il lettore diventa scrittore e la magia si compie.....direi da non perdere. (paolo silvia)

lunedì 21 febbraio 2011

Recensione del giorno

Appunti di un venditore di donne
di Giorgio Faletti
Baldini e Castoldi Editore, Milano, 2010 - 397 pagine; 20 euro

Pro e contro.
Pro: per tutti quelli che amano Milano, qui la città è protagonista. Ed è quella Milano anni '70 con i taxi gialli, la nebbia che non ti fa vedere a un palmo dal naso, le bische clandestine, le pasticcerie con le brioches vere, il mitico Derby Club con quell'umanità varia di artisti e perdigiorno che lo animavano. La Madonnina che domina la città e i palazzoni di periferia che fanno a gara per superarla. Pro: i personaggi sono ben costruiti, Daytona è commovente nella sua piccolezza e Bravo è l'insieme di tante figure che hanno animato la nostra storia comune.
Contro: forse non è colpa dell'autore ma tutto l'impianto puzza un po' di scopiazzatura e di tentativo (perfettamente riuscito) di cavalcare l'onda.
Nell'anno di Romanzo Criminale e Vallanzasca è facile giocare con personaggi dal il grilletto facile e il cuore spezzato che si muovono tra bische e belle donne.
Forse si sarebbe potuto fare uno sforzo in più per un titolo più originale e meno larsoniano. (adl)