Casa degli Atellani. Courtesy by Fondazione Portaluppi

mercoledì 27 ottobre 2010

Recensione del giorno

Sconcerto
di Franco Marcoaldi

Bompiani, Milano, 2010 - 87 pagine; 9,50 euro


Lo spettacolo "Sconcerto" tornerà in scena nella primavera del 2011, a grande richiesta, dopo i bagni di folla di Ravello, Roma e Milano. Nel frattempo possiamo prepararci con il testo di Franco Marcoaldi, costruito per le musiche di Giorgio Battistelli e sulla beffarda interpretazione di Toni Servillo. "Sconcerto" è un’opera a tre, nata da amicizie professionali incrociate. Ed è proprio questo il tema più interessante del piccolo volume in questione: la genesi del progetto intesa come impasto di musica, parole e recitazione, ben descritta sia nell’introduzione dell’autore, sia nella conversazione dei tre in coda al libro. E poi tutti i dubbi e le riflessioni di un tormentato direttore d’orchestra, mentre possiamo solo immaginare il contesto: l’orchestra, la gestualità di Servillo e le reazioni del pubblico. È solo un libretto, lo scheletro letterario di un caso da palcoscenico: manca qualcosa, ma è una buona promozione. (Rizla)

martedì 19 ottobre 2010

Recensione del giorno

La carta e il territorio
di Michel Houellebecq
Bompiani, Milano, 2010 - 360 pagine; 20 euro

L’ultimo lavoro di Michel Houellebecq è una delusione, eppure i precedenti dell’autore erano ottimi e la fiducia nelle nuove pagine era totale.
Houllebecq ha fatto di sé un personaggio del proprio romanzo, solo per il gusto di ucciderlo, solo per il gusto di uccidersi. Perché risulta un delitto gratuito e mal giustificato, a meno che non lo si consideri un suicidio artistico. Dopotutto Michel Houellebecq è solo uno pseudonimo. Forse questo sarà il suo ultimo lavoro letterario, oppure l’ultimo firmato con quell’impronunciabile nome. Questa potrebbe addirittura essere un’interpretazione originale. E l'autore potrebbe finire come il buon Jed Martin, protagonista del libro: rinchiuso in una casa lontano dalla città, protetto da muri alti tre metri con filo spinato elettrificato.
Altrimenti possiamo parlare de La carta e il territorio come di un’elaborazione letteraria del concetto di ritratto. In questo caso saremmo tra quelli che stanno in fila, davanti a casa Bompiani, per avere una copia omaggio e una bella raccolta di rassegna stampa estera.
Preferivo il turismo sessuale e tutte le altre schifezze ben raccontate. (Lev Yashin)

martedì 12 ottobre 2010

Recensione del giorno

Il circolo dei nichilisti
di Marco Apolloni

Giraldi editore, Bologna, 2010 - 285 pagine; 15 euro


Un curioso road trippin’ attraverso i festosi anni universitari. Così suona questo romanzo di formazione, per dichiarata intenzione dell’autore: “holdeniano” e scolpito su un giovanilistico “carpe diem”, fatto di immancabili flirt, magari spacciati per conquiste esistenziali, e baldorie varie. Avventure libertine, turbamenti sessuali e crisi filosofiche: questo è il cocktail servitoci dall’autore. Tra scherzose baruffe, incalzanti battute, giochi di citazioni erudite, chiacchiere e marachelle. Lo spirito del romanzo di Apolloni è post-ideologico, culturalmente eclettico, il tutto condito dal melting-pot dialettale che anima le sedi universitarie nostrane, con il loro misto di siciliano, napoletano, pugliese, veneziano e marchigiano. Perché allora Il circolo dei nichilisti? «Perché i nostri professori pensano che non crediamo in niente». La seconda delle tre parti del romanzo – la prima e la terza sono ambientate ad Urbino – si svolge nella terra di Albione fra paesaggi arcadici, inevitabile pioggerellina e richiami a saghe new-age. Una guida turistica alternativa per il protagonista Gabriele, in bilico tra dilemmi intellettuali e atteggiamenti bohémien. Dietro al decadentismo di facciata si cela tuttavia una reale passione di vita, più epicurea che nichilista a dire il vero. Una scrittura fresca e briosa, per una storia altrettanto godereccia.
(g.e.)