Casa degli Atellani. Courtesy by Fondazione Portaluppi

venerdì 27 agosto 2010

Recensione del giorno

Vorrei star fermo mentre il mondo va
di Simone Marcuzzi

Mondadori, Milano, 2010 - 283 pagine; 17 euro


Tre amici sulla frontiera di Pordenone, l’anno della maturità: Mattia e Valentina stanno assieme per elezione da qualche anno, mentre Rodolfo coltiva le diverse angosce dell’adolescenza riassunte dal titolo baustelliano. L’autore segue e intreccia due tracce: nella prima si dedica alla vita quotidiana di tutti e tre; nella seconda, a ritroso, adotta lo sguardo di un bimbo solitario e svela le radici familiari dei tormenti del protagonista, Rodolfo. Pur funzionale al racconto, questa seconda traccia è la più esposta ai rischi di manierismo. Più intrigante la prima, raccontata nel presente attraverso i minimi eventi capitali che arroventano la vita dei tre ragazzi: Valentina che si confessa al suo diario e ai suoi peluche, Mattia che ha sbirciato sul suo cellulare un sms sospetto, Rodolfo che si è messo con una ragazza più grande e fatica a prenderne le misure. Senza la smania di apparire, lo sfondo lo fanno la città di Pordenone e la sua provincia, raccontate per sogni, clima e realtà con la naturalezza di chi ci abita e non ha bisogno di metterla giù troppo dura. Perché il titolo è un verso dei Baustelle e nel libro si parla a lungo dei Marlene Kuntz, ma io non posso non citare “Prova a star con me un altro inverno a Pordenone”, come cantavano i Tre Allegri Ragazzi Morti. In questi anni la Mondadori ha centrato due bestseller di autori che parlavano di adolescenti: “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano e “Bianca come il latte rossa come il sangue” di Alessandro D’Avenia. Non capisco perché abbia svenduto questo titolo nel mese di luglio e senza nemmeno destinarlo a una collana precisa, con il temuto risultato che a settembre molti librai lo renderanno. Se lo faranno sarà un peccato perché è un buon libro, che racconta i ragazzi con partecipazione, misura laica ed onestà. E con la giusta misura di nostalgie che uno non può negarsi, a leggere o a scrivere la storia di tre diciottenni.
(il. P.)


Prova a star con me un altro inverno a Pordenone
dei Tre allegri ragazzi morti

lunedì 9 agosto 2010

Recensione del giorno

Shinya Tsukamoto
dal cyberpunk al mistero dell'anima
di Andrea Chimento e Paolo Parachini
Edizioni Falsopiano, Alessandria, 2009 - 208 pagine; 13 euro

Le avventure del ragazzo del palo elettrico 1987. Tetsuo: the Iron Man 1989. Tetsuo II: Body Hammer.
Shinia Tsukamoto e il personalissimo. Cinema d'autore, cinema giapponese, cyberpunk e tubi metallici, sesso. Falso Piano Light dei brillanti Chimento e Parachini. Odori di colle tossiche e sensazioni di timore: cicatrici, sodomia, pallottole e altri efficaci strumenti tecnici. I movimenti di camera e di sconforto, gli stop motion e la pixelation più convincente.
La potenza dei legami elettronici dativi che esalta la struttura dell'essere modificato. L'attrazione magnetica tra superfici inorganiche e corpi. Chimica e biologia si confondono in un crescendo di alterazioni psichiche.
E stiamo cadendo nel profondo dello spirito uomo-macchina. L'importanza e l'innocenza della natura sono riprese troppo vicine che provocano nello spettatore il senso di colpa del nuovo millennio. Lo scintoismo dei robot. Stringiamo la mano agli autori.

Il castorino non c'è! (Rufus e Vino)

mercoledì 4 agosto 2010

Recensione del giorno

Sacre sfilate
Alta moda in Vaticano da Pio IX a Benedetto XVI

di Luca Scarlini

Guanda, Milano, 2010 - 192 pagine; 12 euro


Qual è il rapporto tra i papi e la moda? A leggere
Sacre sfilate (Guanda, 12 euro) si apprende che per molti papi, specie gli ultimi due, il look è faccenda molto importante e non un trascurabile dettaglio. La reintroduzione del camauro, un copricapo di velluto rosso con bordature di ermellino, da parte di Benedetto XVI è il segno di un ritorno alla tradizione che non riguarda solo la moda vaticana. Un libretto agile ma succoso di semiologia prêt-à-porter. (asaib)